Tutti uccidono tutti gli altri in un modo o nell'altro.
Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia come si forgiano le spade.
L'individuo, il grande artista, quando viene, adopera tutto ciò che si è scoperto o conosciuto nella sua arte fino a quel momento e poi va oltre ciò che è stato fatto e conosciuto e crea qualcosa di suo.
In cima alla strada, nella capanna, il vecchio si era riaddormentato. Dormiva ancora bocconi e il ragazzo gli sedeva accanto e lo guardava. Il vecchio sognava i leoni.
Quando si invecchia tutto sembra più piccolo.
Preferisco un nemico sincero a gran parte degli amici che ho conosciuto.
Da quando il mondo esiste e gli uomini si uccidono a vicenda, nessun uomo ha mai commesso un delitto contro un suo simile senza acquietare se stesso con questa idea. Questa idea è le bien public, il supposto bene degli altri uomini.
Mai uccidere un uomo se questo comporta togliergli la vita.
Nessuno mi ha ancora detto perché uccidere per rapina è peccato, uccidere perché hai un'uniforme è glorioso.
Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente sia un po' come uccidere noi stessi e non vedo differenze tra il dolore di un animale e quello di un essere umano.
Si uccide per sete di denaro, o per senso di colpa, comunque si uccide sempre. Si uccide anche con le carezze.
Proprio l'imperiosità del comando "non uccidere" ci assicura che discendiamo da una serie lunghissima di generazioni di assassini i quali avevano nel sangue, come forse ancora abbiamo noi stessi, il piacere di uccidere.
Gli uomini arriveranno veramente a non uccidersi tra di loro, quando arriveranno a non uccidere più gli animali.
Chi ha ucciso una volta, quasi sempre ricade nel delitto, non fosse che per tentare di assicurarsi l'impunità.
Nessuno versa il sangue di un altro per il gusto di uccidere, o almeno pochi; la maggior parte agisce più per calcolo che per odio.