Non c'è rimedio a niente nella vita.
Mai pensare che la guerra, anche se giustificata, non sia un crimine.
L'uomo non trionfa mai del tutto, ma anche quando la sconfitta è totale quello che importa è lo sforzo per affrontare il destino e soltanto nella misura di questo sforzo si può raggiungere la vittoria nella sconfitta.
Dobbiamo abituarci all'idea che ai più importanti bivi della nostra vita non c'è segnaletica.
A parlarne troppo non si apprezza più nulla.
Tieni la testa lucida e fa vedere come sa soffrire un uomo. O un pesce, pensò.
Mai rassegnarsi, mai scappare. Meglio affrontare tutto, e soffrire. Non è poi così male ma mai, in nessun caso, rassegnarsi.
L'aspetto più grave dello spirito di tristezza è che esso porta al peccato contro la speranza.
Non serve discutere con l'inevitabile. Il solo argomento contro il vento dell'est è infilarsi il cappotto.
Non sono così vanesio da credere che il mio contributo possa cambiare qualcosa.
Qualche certezza resta intatta. Fortunatamente o sfortunatamente, sia chiaro. Per esempio, la certezza che la sinistra italiana riesca a perdere le elezioni.
Avevano tutti sul viso la stessa espressione, un misto tra l'arroganza di chi si sente libero di essere se stesso fino a distruggersi e la rassegnazione amara di chi gira lo sguardo intorno e dappertutto vede il nulla.
Non permettere a te stesso di essere scoraggiato da qualsiasi fallimento fintanto che hai fatto del tuo meglio.
Quello che è andato perduto è irrecuperabile.
Trovo che per vivere c'è bisogno solo di rassegnazione; dinanzi alla morte invece non provo altro che gioia.
Noi tutti siamo rassegnati alla morte: è alla vita che non siamo rassegnati.