La rozzezza è l'imitazione della forza da parte dell'uomo debole.
Il potere assoluto e la fede assoluta sono strumenti di disumanizzazione. Dunque la fede assoluta corrompe in modo altrettanto assoluto quanto il potere assoluto.
Ci viene detto che il talento crea le proprie opportunità. Ma talvolta sembra che il desiderio intenso crei non solo le opportunità, ma anche il talento.
Quanto meno un uomo è giustificato nel pretendere eccellenza per sé stesso, tanto più egli è pronto a pretendere eccellenza per la sua nazione, la sua religione, la sua razza o la sua sacra causa.
Una guerra non è vinta se il nemico sconfitto non è stato trasformato in un amico.
Gli uomini si stancano non tanto di non fare le cose che vogliono fare quando di fare le cose che non vogliono fare.
Il dolore sopportato in silenzio rende forti nello spirito, ma anche fragili, disinteressati alla vita e privi di ogni difesa.
L'evoluzione della tecnica è arrivata al punto di renderci inermi di fronte alla tecnica.
L'uomo non è che un giunco, il più debole della natura, ma è un giunco pensante.
L'esperienza c'informa che la prima difesa degli spiriti deboli è recriminare.
Disavventure, eventi imprevisti, situazioni aperte, svelano la bravura di un generale, mentre il successo nasconde la sua debolezza, i suoi punti deboli.
Il mondo aborre la vicinanza, e tutti ammirano la stravaganza; tuttavia una mano sprecona mostra debolezza e una mano tirata mostra forza.
Non la violenza, solo la debolezza mi mette paura.
Il nemico si comporta come una donna, poiché suo malgrado, è debole e vuole sembrar forte.
La realtà è il più abile dei nemici. Lancia i suoi attacchi contro quel punto del nostro cuore dove non ce li aspettavamo e dove non avevamo preparato difese.
Un nemico rappresenta sempre il nostro lato debole. Può essere la paura del dolore fisico ma anche la sensazione prematura della vittoria, oppure il desidero di abbandonare il combattimento pensando che non ne valga la pena.