Denunciare è del giornalismo, proporre soluzioni è già politica.
Le verità che contano, i grandi principi, alla fine, restano due o tre. Sono quelli che ti ha insegnato tua madre da bambino.
La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà.
La televisione riempie molte solitudini.
I giornali sarebbero ansiogeni? Ma la Bibbia non comincia forse con un delitto?
Nella vita nulla è dovuto, e tutto è da conquistare.
La politica non crea strani compagni di letto, il matrimonio si.
Non importa cosa promettano i politici, la riforma dei Servizi Sociali non cambierà il fatto che i tuoi soldi verranno tolti dalla tua busta paga e mandati a Washington, dove verranno spesi.
Molti preti si danno alla politica. Tanto i voti li hanno già presi.
Non vi è nulla di politicamente corretto che sia moralmente sbagliato.
E' finita la politica da salotto. Una volta la gente diceva: governo ladro. Adesso dice il nome del ladro, il nome del partito e che cosa ha rubato.
Fare del male affinché ne possa venire del bene è per gli inetti nella politica così come nella morale.
La religione di sua natura è ugualmente lontana dalla dipendenza e da qualsivoglia interesse del mondo vizioso, o corrotto, a cui si vorrebbe farla servire: perciò la politica la rende coercitiva allorché vuol farla servire ad un interesse qualunque.
Occorrono di continuo delle soluzioni da provare e da scartare se non hanno riflessi positivi, come nella ricerca il dogmatico è l'illuso possessore di una verità definita, così in politica l'utopista è l'illuso possessore di una verità politica perfetta.
Ho sempre pensato che un politico debba essere giudicato dall'animosità che provoca tra i suoi oppositori.
La politica non si fa con i sentimenti... figuriamoci con i risentimenti!