Giornalisti. Chi si salverà da questi cuochi della realtà?— Ennio Flaiano
Giornalisti. Chi si salverà da questi cuochi della realtà?
Oscuri presentimenti di noia vengono provocati dall'affannarsi degli altri; e questo ormai ci rende impossibile la frequentazione di una qualsiasi società che non sia naturale, o che almeno non sia fino al collo nei nostri stessi dubbi e disgusti.
E pensare che questa farsa durerà ancora miliardi d'anni, dicono.
Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.
La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia.
In Italia la linea più breve tra due punti è l'arabesco.
Il giornale è la vita. Noi viviamo attraverso le vite degli altri. Smettere di fare i giornali equivarrebbe a smettere di vivere.
I giornalisti sono scrittori, come gl'imbianchini sono pittori.
Buona parte del giornalismo rock è gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere.
Editorialista: il dovere di un editorialista è quello di dire la verità. Il suo mestiere è di far credere che la conosce.
Quello è intelligente come un giornale. Sa tutto. Ciò che sa cambia ogni giorno.
La moltitudine dei giornali è la letteratura e la tirannide degl'ignoranti.
C'è chi ha parlato di prostituzione intellettuale ma c'è una grande differenza tra una prostituta e certi giornalisti: ci sono cose che una prostituta non fa. Per questo esistono le escort.
Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile.
Ah, il giornalismo obiettivo! Quante fregature abbiamo dato al lettore sventolando questa bandiera fantasma.
Provo ripugnanza per questo modo di fare giornalismo.