Io ero l'amico immaginario del bambino della porta accanto.
Un tale bussò alla porta e mi disse: "Vorrei leggere il suo contatore del gas". Gli risposi: "E i classici? Che fine hanno fatto?".
Non che i miei genitori non fossero protettivi. A loro modo lo erano: quando attraversavo la strada loro piazzavano scommesse.
I miei compagni di classe avrebbero fatto l'amore con qualunque cosa respirasse, ma io non vedevo la ragione perché dovessi darmi dei limiti.
Dovevo lasciare la mia famiglia per andare all'università. Eh sì, i miei genitori organizzarono una gran festa d'addio per me. Secondo quel che dice la lettera.
L'amicizia dà l'idea del duraturo, l'amore quella dell'eterno e l'egoismo è quello che sopravvive all'uno e all'altro.
Coloro che instaurano troppo rapidamente i vincoli di amicizia vogliono essere amici, ma in realtà non lo sono. Il desiderio di amicizia sorge rapidamente ma la vera amicizia no.
L'amicizia che è potuta finire non è mai stata sincera.
Noi non abbiamo nemici. Solo amici che ci auguriamo di non dover chiamare troppo spesso.
Non è forse vero che non è affatto strano che le amicizie fondate sull'utilità e sul piacere si sciolgono quando non si hanno più questi vantaggi? E di quei vantaggi che si era amici: venuti meno quelli, è naturale che non si ami più.
Le grandi amicizie come i grandi amori non hanno mai degno funerale.
Ha qualche volta I suoi segreti l'amistà.
L'amicizia dura quando ciascuno dei due amici pensa di avere una lieve superiorità sull'altro.
Un amico lontano è a volte più vicino di qualcuno a portata di mano. È vero o no che la montagna ispira più riverenza e appare più chiara al viandante della valle che non all'abitante delle sue pendici?
L'amicizia è una forma di amore impregnata, intessuta di eticità.