L'amicizia è una forma di amore impregnata, intessuta di eticità.
Noi tutti siamo esseri mimetici: sono gli altri che ci insegnano cosa desiderare.
La gelosia si presenta come scoperta che la persona che amiamo è attratta, affascinata da qualcosa che io non ho ed invece qualcun altro ha.
Vogliamo essere vissuti come unici, straordinari, indispensabili da chi è unico, straordinario ed indispensabile. Per questo l'innamoramento è monogamico e non può che essere monogamico.
In termini psicologici potremmo dire che l'invidia è un tentativo un po' maldestro di recuperare la fiducia e la stima in sé stessi, impedendo la caduta del proprio valore attraverso la svalutazione dell'altro.
La speranza non può essere basata soltanto sull'ottimismo. Deve avere radici più profonde nella moralità, nella forza d'animo.
Noi non abbiamo nemici. Solo amici che ci auguriamo di non dover chiamare troppo spesso.
È l'amicizia offerta da Dio all'uomo senza badare ai meriti dell'uomo, alla sua bontà o alla sua cattiveria. A Dio non interessano soltanto le persone brave e oneste.
Il prendere parte alla gioia, non il prender parte al dolore, fa l'amico.
L'amicizia non è possibile tra due donne, se una di loro è molto ben vestita.
Un rapporto d'amicizia che sia fra uomini o fra donne, è sempre un rapporto d'amore. E in una carezza, in un abbraccio, in una stretta di mano a volte c'è più sensualità che nel vero e proprio atto d'amore.
L'amicizia è una relazione disinteressata tra eguali; l'amore, una relazione abietta tra schiavi e tiranni.
Vi sono amicizie morganatiche. O forse tute le amicizie sono tali.
È questo il senso dell'amicizia: condividere i pregiudizi nati dall'esperienza.
La vera amicizia comporta anche uno sforzo cordiale per comprendere le convinzioni dei nostri amici, anche se non giungiamo a condividerle, né ad accettarle.
Ho amici in tuta da lavoro la cui amicizia non vorrei scambiare con i favori di tutti i re del mondo.