Dopo un grande dolore, arriva un sentimento formale.
Sono tutto e il contrario di tutto.
Lasciarsi, è tutto quanto sappiamo del paradiso, e quanto ci basta dell´inferno.
Portami il tramonto in una tazza conta le anfore del mattino le gocce di rugiada. Dimmi fin dove arriva il mattino quando dorme colui che tesse d'azzurro gli spazi.
A tutti è dovuto il mattino, ad alcuni la notte. A solo pochi eletti la luce dell'aurora.
Gli angeli stanno nella casa accanto alla nostra ovunque siamo.
Come non vedere che null'altro la natura ci chiede con grida imperiose, se non che il corpo sia esente dal dolore, e nell'anima goda d'un senso gioioso sgombra d'affanni e timori?
Certe persone e io sono fra loro, odiano il lieto fine. Ci sentiamo defraudati. Il dolore è la norma.
Anche il dolore è una medicina.
Dimenticare il dolore è difficilissimo, ma ricordare la dolcezza lo è ancora di più.
Dopo millenni di odi e di guerre per lo meno dovremmo avere imparato questo: che il dolore non ha bandiera.
Bisognerebbe essere orgogliosi del dolore, ogni dolore ci rammenta il nostro alto livello.
Un dolore puro e completo è impossibile come una pura e perfetta gioia.
Probabilmente dovreste togliere strati sopra strati di dolore per vedere perché ogni cosa che vedo è cosi malata.
Per allontanarsi da un dolore sembra necessario ripercorrere gli stessi passi che ci hanno condotto a quel dolore.
Può dire di non essere mai andato a scuola chi non fu alla scuola del dolore.