Non posso rinascere se prima non muoio, e la morte mi ripugna.
Quando gli uomini condividono il pane condividono la loro amicizia.
Le lacrime innumerevoli alimentano il fiume della salvezza.
Le nostre lacrime manifestano sempre la qualità del nostro essere.
Le lacrime consumano il cuore di pietra e rivelano il cuore di carne.
L'uomo che non si commuove più davanti a un pianto qualsiasi può anche domandarsi se non sia diventato insensibile.
La morte non bisogna né temerla né desiderarla.
La morte in sé non è una brutta cosa: brutta è la strada che porta alla morte.
La morte non è la perdita più grande nella vita. La perdita più grande è quello che muore dentro di noi mentre viviamo.
Quando verrà l'ora di morire non voglio perderne neanche un attimo: si muore una volta sola.
La vecchiaia segue la giovinezza, e la morte la vecchiaia. Se uno non vuole morire, non vuole vivere.
Si dovrebbe, per amore della vita - volere una morte diversa, libera, consapevole, senza accidenti, senza incidenti...
Ho vissuto abbastanza; ora, sazio, aspetto la morte.
Io posso essere amico solo di spiriti che conoscono la morte. Certo, mi rendono felice se gli riesce di tacere della morte: perché io non posso.
La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
La morte mette fine alla vita, non ad una relazione.