Solo il miscredente può misurare appieno la felicità della fede.
La maggior parte delle religioni rende gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?
Quante letture ci si risparmierebbe, se si conoscessero prima gli scrittori. Tutte le letture?
Dall'equilibrio fra sapere e ignoranza dipende quanto si è saggi.
La massa non si sente mai sazia. Fin quando resta un uomo non ancora catturato da lei, essa mostra il suo appetito.
Si muore troppo facilmente. Dovrebbe essere molto più difficile morire.
Bisognerebbe poter distinguere coloro che si convertirono molto presto, quando l'adesione alla nuova fede era ancora un'avventura eroica, dal gregge che seguì il movimento quando già lo Stato l'approvava dall'alto.
La fede nell'opinione pubblica diventa in quelle contrade una specie di religione, e la maggioranza è il suo profeta.
Il frutto visibile di una fede viva è la gioia. Anche umanamente, quando c'è il massimo di amore c'è felicità e humor.
Una fede che non dubita è una fede morta.
La fede non è la convinzione che Dio farà quello che vuoi. E' la convinzione che Dio farà ciò che è giusto.
Guai se la fede è vecchia di un'ora.
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede.
Io non credo in chi parla agli altri della propria fede, specialmente se a scopo di conversione. La fede non ammette parole. Bisogna viverla e solo allora potrà accadere che si propaghi da sé.
Vana e folle è la pretesa di certi uomini che affermano la propria fede essere più scientifica di quella di altri. Fede e scienza non hanno nulla di comune, ed in quella non può esservi più o meno di questa.
Se voi aveste tanta fede quanto un granello di senape, potreste dire a questa pianta di moro: Sradicati e trapiantati in mare, ed essa vi ubbidirebbe.