La superstizione è la religione delle menti deboli.— Edmund Burke
La superstizione è la religione delle menti deboli.
L'emancipazione degli uomini fa progressi. Agli uragani danno ora anche nomi maschili, finora erano un privilegio delle donne.
L'interesse pubblico richiede di fare oggi quelle cose che gli uomini intelligenti e di buona volontà si augurerebbero, tra cinque o dieci anni da oggi, che fossero state fatte.
Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
Vi è un limite oltre il quale la tolleranza cessa d'essere virtù.
Tutto il governo - anzi ogni beneficio e gioia umani, ogni virtù e ogni azione prudente - sono fondati sul compromesso e lo scambio.
Non era affatto debole, era straordinariamente fragile e potente come tutte le persone forti e profonde.
Non conviene che il debole abbia lingua audace.
Prova a scoprire il punto debole delle persone e saprai immediatamente dove non devi colpirle.
Sono i deboli e i confusi che venerano le finte semplicità della franchezza brutale.
I deboli vogliono talvolta essere creduti cattivi, ma i cattivi ci tengono a passare per buoni.
Se stai creando un personaggio e non lo rendi vulnerabile, ai lettori non piacerà, nemmeno se ha dei super-poteri.
Fuggi un male, ne troverai uno maggiore.
La più grandiosa debolezza dell'uomo è la compassione.
Sì come ogni regno in sé diviso è disfatto, così ogni ingegno diviso in diversi studi si confonde e indebolisce.
Soltanto i deboli commettono crimini: chi è potente e chi è felice non ne ha bisogno.