La prima difficoltà di pensare il futuro è di pensare il presente.
Se non si ha qualche separazione, non si ha neppure più né soggetto né oggetto di conoscenza; non si ha più né utilità interna di conoscere né realtà esterna da conoscere.
Il pensiero è un dinamismo dialogico ininterrotto, una navigazione tra Scilla e Cariddi verso le quali la trascina ogni egemonia di uno dei processi antagonisti.
C'è meno disordine nella natura che nell'umanità.
La sociologia è sempre sistematicamente sorpassata dai fatti sociali.
Il passato è costruito a partire dal presente, il quale seleziona ciò che, ai suoi occhi, è storico, vale a dire precisamente ciò che, nel passato, si sviluppa per produrre il presente.
Voglio vedere se al di là di una comune convenzione generazionale ci siano degli spiragli verso il futuro, come sia possibile cioè avere la libertà di appartenere a una generazione pur salvaguardandosi delle possibilità di futuro.
Non perdiamo nulla del passato. Solo con il passato si forma il futuro.
Soltanto ricorda - quando pensi che tutto sia perso, il futuro resta.
La nostra felicità non dipende soltanto dalle gioie attuali ma anche dalle nostre speranze e dai nostri ricordi. Il presente si arricchisce del passato e del futuro.
Un giorno, dopo aver dominato i venti, le onde, le maree e la gravità, imbriglieremo l'energia dell'amore: e per la seconda volta nella storia del mondo, l'uomo avrà scoperto il fuoco.
In ogni singolo momento della vita si è ciò che si deve diventare non meno di ciò che si è stati.
Non permettere che ieri consumi troppo di oggi.
Il problema del futuro è che è noioso: il suo grande segreto è che è il presente, e il presente non è mai attrattivo come il futuro. Dovrebbe esserlo, ma non lo è.
La gente si preparava sempre al domani. A me sembrava assurdo. Il domani non si stava certo preparando per loro. Non sapeva neppure che esistessero.
Il nostro passato è solo memoria e il futuro è immaginazione. Entrambe le cose sono illusioni.