Tra il grand'uomo e il pover'uomo c'è, a far da ponte, l'uomo.
Il disastro, al microscopio, risulta formato da una catena di errori apparentemente senza conseguenze.
Negli spiccioli della conversazione è facile infilare monete false.
E' raro che due amici, ogni tanto, non si scambino gli occhi.
È così ipocrita che arriva persino ad ammettere la sua ipocrisia.
Simula le buone azioni. Avrà un paradiso posticcio?
Un uomo che non frequenta donne dimentica che hanno di superiore la volontà. Un uomo non arriva a volere quanto una donna, si distrae, s'interrompe, una donna no.
L'uomo può essere piuttosto definito un animale religioso che un animale ragionevole, se si consideri che negli altri animali v'ha qualche cosa di ragionevole, ma nulla vi si trova di religioso.
Un uomo può essere nemico di altri uomini, di altri momenti di altri uomini, ma non d'un paese: non di lucciole, di parole, di giardini, di corsi d'acqua, di tramonti.
Più un uomo è un farabutto, più le sue amanti gli sono affezionate. Solo quando un uomo si comporta secondo la decenza e tratta le donne come fossero degli esseri umani, allora passa dei guai.
L'uomo è peggio delle bestie, che quand'hanno saziata la fame e la foia non conoscono invidia. L'uomo è nemico del prossimo.
L'uomo si immagina di colmare la donna. Ma è soltanto un riempitivo.
Gli uomini sono ben mutati dal loro stato naturale. Sono diventati codardi, vili e striscianti.
L'uomo è sempre invisibile, l'uomo si trova sempre dietro le cose che fa.
Se vuoi che un uomo si corregga, devi cominciare da sua nonna.
L'uomo è un proiettile che la vulva spara verso la tomba.