Nulla di ciò che è moralmente sbagliato è politicamente corretto.
Non vi è nulla di politicamente corretto che sia moralmente sbagliato.
L'altare della libertà vacilla se cementato con il solo sangue.
Voglio che tutta l'Europa e l'America lo sappiano - voglio che l'Inghilterra senta la sua debolezza qualora si rifiutasse di dare la giustizia che gli irlandesi richiedono - il restauro del nostro parlamento nazionale.
Come si fa a vestirsi di verde e impugnare uno spadone? A uno che si concia così mancano tre cose: identità, senso del ridicolo e sale in zucca.
In politica ci sono sempre due categorie di persone: quelli che la fanno e quelli che ne approfittano.
La vita nella verità non ha quindi nel sistema post-totalitario solo una dimensione esistenziale (restituisce l'uomo a se stesso), noetica (rivela la realtà com'è) e morale (è un esempio), ma ha anche un'evidente dimensione politica.
Ogni comunista deve afferrare la verità: il potere politico nasce dalla canna di un fucile.
Ho sempre considerato la sfera del diritto e quella della politica come due facce della stessa medaglia. Il mondo delle regole e il mondo del potere: il potere che crea le regole, le regole che trasformano il potere di fatto in un potere di diritto.
Un programma politico non si inventa, si vive.
Non esiste una moralità pubblica e una moralità privata. La moralità è una sola, perbacco, e vale per tutte le manifestazioni della vita. E chi approfitta della politica per guadagnare poltrone o prebende non è un politico. È un affarista, un disonesto.
Le donne, in politica, hanno sempre la pericolosa tendenza a colpire solo con punture di spillo i propri rivali e a inasprire i contrasti con la cattiveria personale.
Coinvolgersi nella politica è un obbligo per un cristiano. Noi cristiani non possiamo "giocare da Pilato", lavarci le mani.
Non sono un politico e non penso di entrare in politica. Ma potete voi escludere la possibilità di vestirvi domani da donna? Tutto è possibile!