La combinazione perfetta? Prendere il lavoro sul serio ed essere ironici.
Sii gentile con le persone quando sei in cima, perché potresti ritrovarle nella discesa... e tu dovresti saperlo più di ogni altro.
Penso che si debba prendere il proprio lavoro molto seriamente, senza prendere seriamente se stessi. Questa è la combinazione migliore.
Io sono la prima a mettermi in gioco e a prendermi in giro, però sui figli, sui miei figli, non mi permetterei mai di scherzare. Mai.
Senza ironia, il mondo sarebbe come una foresta senza uccelli.
Scrivere è riuscire a dire le cose gravi con frivolezza e quelle leggere con gravità; ci vuole però, il senso dell'ironia e anche quello dell'autoironia.
Si ricorre al motto tendenzioso con speciale predilezione per poter aggredire e criticare persone altolocate che pretendono di esercitare un'autorità. In questi casi il motto è una ribellione contro questa autorità, una liberazione dall'oppressione che essa esercita.
Ridere su ciò che è ridicolo, non è davvero un peccato.
Perché non ho scritto La Divina Commedia? Perché non c'ho pensato.
Dalla mia più tenera età, una freccia di dolore si è piantata nel mio cuore. Finché vi rimane, sono ironico - se la si strappa, muoio.
Chissà, forse se Freud invece di leggere Sofocle avesse letto Pinocchio, avrebbe inventato il complesso di Geppetto.
Quella speciale modulazione lirica ed esistenziale che permette di contemplare il proprio dramma come dal di fuori e dissolverlo in malinconia e ironia.