Steno era un umorista straordinario: umorismo elegante ed ironia.
In Francia, lo scherzo è re e signore di tutto: si scherza sul patibolo, alla Beresina, sulle barricate, e qualche francese probabilmente scherzerà anche alla grande assise del Giudizio universale.
L'umorismo, l'ironia è l'appagamento che l'intelligenza riserva a se stessa.
È ovvio, adoro fare l'ironia, detesto cordialmente l'allegria.
Se io dovessi prendermi sul serio, come seduttrice, mi metterei a ridere.
L'ironia è l'occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l'assurdo, il vano dell'esistenza.
Credo che l'ironia sia una dote innata, io ho sempre cercato di diversificare molto le mie scelte, di cambiare per non annoiare il pubblico, mi piace misurarmi con nuovi ruoli e ho rifiutato copioni con personaggi collaudati e simili al passato.
L'ironia tra le classi più basse è il primo segno di un risveglio della coscienza sociale. Rimane da vedere se crescerà in una cattura armata dei mezzi di produzione, distribuzione e scambio o si espanderà nella direzione del giornalismo liberale.
Non poter prendere a lungo sul serio i propri nemici, le proprie sciagure, persino i propri misfatti è il contrassegno di nature vigorose, complete , in cui esiste una sovrabbondanza di forza plastica, imitatrice, risanatrice e anche suscitatrice d'oblio.
Di solito l'ironia, più che un effetto riuscito, è una intenzione mancata.
Da parte mia penso che nessun tipo innocente di arguzia o facezia debba essere soppresso: e che una buona freddura può venire ammessa tra le piccole eccellenze di una conversazione vivace.