La TV ha grande capacità divulgativa, ma spessore minimo.
La letteratura non ha messaggi né valori morali da proporre, e quando ne ha, si tratta di un genere di cattiva letteratura. Il suo solo compito è di rappresentare la contraddittoria esperienza del tutto e del nulla della vita, del suo valore e della sua assurdità.
E' barocco tutto ciò che non è «classico».
Il mio non senso della vita: La cattiveria.
Leggere fa bene, ma può fare anche male, diciamo la verità. I libri sono come le medicine o come qualunque altro medium: vanno presi con cautela.
Libri e computer sono strumenti neutri, sta a noi scovare quelli che fanno al caso nostro, scegliere quelli adatti agli interessi, al gusto, alle esigenze nostre. Soprattutto riempirli, libri e computer, di contenuti nostri.
Non è la tv a essere pericolosa, ma il ruolo che le affidiamo.
Per sopravvivere in televisione senza diventare l'imitazione di sé stessi occorre un solido senso della misura, il coraggio di sparire ogni tanto.
La televisione è un passatempo familiare. Qualcosa come i concerti della Scuola Domenicale, con regolari iniezioni di cultura.
Un nuovo Hitler avrebbe, con la televisione, un potere infinito.
Il film e la radio non hanno più bisogno di spacciarsi per arte. La verità che non sono altro che affari serve loro da ideologia, che dovrebbe legittimare le porcherie che producono deliberatamente.
La televisione è un'invenzione che vi permette di farvi divertire nel vostro soggiorno da gente che non vorreste mai avere in casa.
La televisione ci porta cose che inducono a pensare, ma non ci lascia il tempo per farlo.
La televisione è un medium di massa, e come tale non può che mercificarci e alienarci.
Trovo che la televisione sia molto educativa. Ogni volta che qualcuno l'accende, vado in un'altra stanza e leggo un libro.
Il diavolo esiste: è la televisione.