L'uomo saggio non è un utensile destinato a un solo uso.
Parlare lungo la via di quanto si è udito per strada, significa gettare la virtù.
L'uomo saggio mangia senza ingozzarsi e vive senza grandi comodità. Egli è diligente in ciò che fa, prudente in ciò che dice e si sforza di correggersi tenendo a modello coloro che possiedono la Via. Così è l'uomo mosso da un vero desiderio di istruzione.
Non preoccuparti se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati se tu non apprezzi te stesso.
Il saggio si vergogna di vedere le proprie parole eccedere le proprie azioni.
Avere la coscienza pulita è segno di cattiva memoria.
Il confine tra saggezza e ipocrisia rimane sottile anche quando si maneggia la polvere pirica dell'adulterio.
La saggezza ci viene quando non serve più a nulla.
Quando il principiante è consapevole delle sue necessità, finisce per essere più intelligente del saggio distratto.
La forza d'animo dei saggi non è altro che l'arte di tener chiuso nel cuore il proprio turbamento.
Al saggio basta una parola per farsi capire.
Non c'è età più adatta alla saggezza di quella che è arrivata al dominio di sé attraverso svariate esperienze, dopo lunghi e frequenti pentimenti.
La saggezza consiste nel sapere quando si può evitare la perfezione.
Quanta rassegnazione nella saggezza.
Il porsi costantemente dei problemi sta alla base della saggezza. Poiché attraverso il dubbio siamo portati all'indagine, e attraverso l'indagine arriviamo alla verità.
L'aumento di saggezza si può misurare con esattezza in base alla diminuzione di bile.