Sapere sia di sapere una cosa, sia di non saperla: questa è conoscenza.
Troppa debolezza o troppa violenza nuociono: bisogna congiungere fermezza alla moderazione.
Saggezza e buon senso si ottengono in tre modi: primo con la riflessione, che è la cosa più nobile; secondo attraverso l'imitazione, che è la cosa più semplice; e terzo con l'esperienza, che è la cosa più amara di tutte.
Due sole categorie sfuggono a ogni cambiamento: i più saggi e i più stupidi.
Se incontrerai qualcuno persuaso di sapere tutto e di essere capace di fare tutto non potrai sbagliare, costui è un imbecille.
Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.
La vera conoscenza non si accumula, la si smaltisce.
Conoscersi significa errare e l'oracolo che ha detto "Conosci te stesso" ha proposto un compito più grave delle fatiche di Ercole e un enigma più oscuro di quello della Sfinge.
Il dramma del cornuto, è il dramma dell'uomo: la conoscenza.
Nulla è più estraneo all'uomo affaccendato del vivere: di nulla è meno facile la conoscenza.
Non so cosa sia che rende un uomo più conservatore: non conoscere nulla tranne il presente, o nulla tranne il passato.
Conoscenza del vero, conoscenza del nero.
Nulla si conosce interamente finché non vi si è girato tutt'attorno per arrivare al medesimo punto provenendo dalla parte opposta.
Chiamo trascendentale ogni conoscenza che si occupa non di oggetti, ma del nostro modo di conoscenza degli oggetti in quanto questa deve esser possibile a priori.
Il reciproco amore fra chi apprende e chi insegna è il primo e più importante gradino verso la conoscenza.
Conosci te stesso.