I comunisti sono capaci di tutto. I loro avversari di tutto il resto.
L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca a far le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi.
Attraverso la comicità vediamo l'irrazionale in ciò che sembra razionale, il folle in ciò che sembra sensato, l'insignificante in ciò che sembra pieno di importanza.
Un delitto è un crimine; un milione è eroismo. Il numero legalizza.
La più triste delle cose che posso immaginare è essere abituati al lusso.
Alla luce del nostro ego, siamo tutti dei re detronizzati.
I comunisti hanno sempre svolto un ruolo attivo nella lotta dei paesi coloniali per la loro libertà, perché gli obiettivi a breve termine del comunismo avrebbero dovuto sempre corrispondere con gli obiettivi a lungo termine dei movimenti per la libertà.
Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.
Il comunista è colui che è dalla parte di chi lavora.
Non sono mai stato comunista, ma se lo fossi stato non me ne vergognerei.
Il comunismo è un indovinello incartocciato in un enigma e rinchiuso in un mistero.
Il comunismo non è amore. Il comunismo è un maglio che si usa per schiacciare il nemico.
Il comunismo russo è il figlio illegittimo di Karl Marx e di Caterina la Grande.
L'adesione al comunismo è il rito che permette all'intellettuale borghese di esorcizzare la sua cattiva coscienza senza abiurare il suo essere borghese.
Il comunismo nega la necessità dell'esistenza delle classi; vuole abolire ogni classe, ogni distinzione di classe.