Un delitto è un crimine; un milione è eroismo. Il numero legalizza.
Alla luce del nostro ego, siamo tutti dei re detronizzati.
Preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. La tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro.
L'uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà.
È quel che siamo tutti: dilettanti. Non viviamo abbastanza per diventare di più.
È paradossale che nell'elaborazione di una comica la tragedia stimoli il senso del ridicolo; perché il ridicolo, immagino, è un atteggiamento di sfida: dobbiamo ridere in faccia alla tragedia, alla sfortuna e alla nostra impotenza contro le forze della natura, se non vogliamo impazzire.
Non è tanto il delitto in se stesso che interessa, quanto ciò che si nasconde dietro.
Quanti delitti commessi semplicemente perché i loro autori non potevano sopportare di aver torto.
Un delitto non dovrebbe andare impunito perché altrimenti tutte le fondamenta morali crollerebbero e soltanto il caos regnerebbe.
Quando si premedita freddamente un delitto, si premeditano freddamente anche i sistemi per celarlo.
Il delitto coronato da successo prende il nome di virtù.
Il commettere delitti non toglie che si abbiano dei vizi.
In chi ha commesso delitti sorgono rimorsi e terrori segreti che non danno requie all'anima, inducendola a ricorrere ai riti religiosi, alle cerimonie ed all'espiazione dei peccati.
È meglio prevenire i delitti che punirgli. Questo è il fine principale d'ogni buona legislazione, che è l'arte di condurre gli uomini al massimo di felicità o al minimo d'infelicità possibile.
Spesso, il delitto più banale è il più incomprensibile proprio perché non presenta aspetti insoliti o particolari, da cui si possano trarre delle deduzioni.
Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è l'autore.