La preghiera è un'empietà.
La maggior parte delle donne non stimano gli uomini che per la loro forza fisica e la loro debolezza morale.
Colui che predica la morale limita di solito le sue funzioni a quelle d'un trombettiere di reggimento, che dopo aver sonata la carica e fatto molto rumore, si crede dispensato di pagar di persona.
La ragione ha delle illusioni senza le quali essa perde tutto il suo gusto.
Lo sciocco prova piacere nel rendersi incomprensibile tanto quanto l'uomo di spirito a farsi comprendere.
Pregare. Pretendere che le leggi dell'universo vengano annullate a favore di un singolo postulante, il quale se ne confessa del tutto indegno.
Chi crede in Dio può rivolgergli le sue preghiere, per chi lo conosce la preghiera si chiama lavoro.
Prega per noi ora e nell'ora della nostra nascita.
È meglio, quando si prega, avere un cuore senza parole piuttosto che delle parole senza un cuore.
Il desiderio della preghiera è già una preghiera.
Niente costa di più di ciò che si è comperato con le preghiere.
Si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non accolte.
Il vero pregare non è borbottare molte parole alla guisa de' pagani, ma adorar Dio con semplicità, sì in parole, sì in azioni, e fare che le une e le altre sieno l'adempimento del suo santo volere.
Questo bisogna chiedere nelle preghiere: una mente sana in un corpo sano.
L'infantilismo del pregare: si prega per ciò che comunque si ottiene, anziché per l'irraggiungibile.