Governare è sempre scegliere tra svantaggi.
Come si può governare un paese che conta duecentoquarantasei varietà di formaggio?
Ho lasciato incompiute una quantità di cose. Ma questo è naturale. E, a proposito, val la pena di ricordare che in francese il passato si chiama imperfetto.
La Francia non coincide con la geografia; quel che rappresento è «una certa idea della Francia», che ha radici nella terra ma innanzitutto nella mente di chi decide di entrare in resistenza e sperare in un mutamento.
La politica è una faccenda troppo seria per essere lasciata ai politici.
Dato che un politico non crede mai in ciò che dice, resta sorpreso quando gli altri ci credono.
Molta gente vorrebbe che il governo proteggesse il consumatore. Un problema molto più urgente è che il consumatore deve proteggersi dal governo.
Il miglior modo di essere sicuri che il governo non abusi del potere è di non garantirglielo in primo luogo.
Un governo di leggi e non di uomini.
Se qualcuno mi chiede cosa sia un governo libero, rispondo che a tutti gli scopi pratici è ciò che il popolo crede sia.
Ribellati alla leggi della luna E al parlamento del cielo, Al governo del mare perverso, A tirannia del giorno e della notte, A dittatura del sole.
Questo paese, con le sue istituzioni, appartiene al popolo che lo abita. Ogni volta che si stanca del governo attuale, può esercitare il suo diritto costituzionale di modifica dello stesso, o il suo diritto rivoluzionario di smembrarlo o rovesciarlo.
Chi più di ogni altra cosa desidera governare la gente è, proprio per questo motivo, il meno adatto a governarla.
Noi siamo in gran parte governati da uomini di cui ignoriamo tutto, ma che sono in grado di plasmare la nostra mentalità, orientare i nostri gusti, suggerirci cosa pensare.
Non esiste qualcosa come i soldi del governo, esistono solo i soldi dei contribuenti.
Davamo a questo popolo il maggior beneficio che abbia mai avuto: la sua propria carta [moneta] per pagare i propri debiti.