È religione anche non credere in niente.
Essere giovani è non possedere se stessi.
Non è bello esser bambini: è bello da anziani pensare a quando eravamo bambini.
Gli ignoranti saranno sempre ignoranti, perché la forza è nelle mani di chi ha interesse che la gente non capisca, nelle mani del governo, dei neri, dei capitalisti...
Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l'aria.
Le puttane battono a soldi. Ma quale donna si dà altro che a ragion veduta?
La religione è ciò che trattiene il povero dall'ammazzare il ricco.
La religione consiste nel credere che tutto quello che ci accade è straordinariamente importante. Non potrà mai sparire dal mondo, proprio per questa ragione.
È buona qualsiasi religione insegni all'uomo a essere buono.
La religione è il singhiozzo di una creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, lo spirito di una condizione priva di spirito. È l'oppio dei popoli.
La religione è finita. Non c'è più nessuno che si vanti di aver portato a letto una suora.
Non sono le parti della Bibbia che non capisco quelle che mi preoccupano, sono le parti che capisco.
Le religioni sono come le lucciole: per brillare hanno bisogno dell'oscurità.
Sino a quando sulla faccia della terra vi saranno i monoteismi e le morali e i dogmi ad essi riconducibili direttamente o indirettamente state certi che il mondo esploderà un'altra volta.
Dal momento che la religione produce effetti pubblici e politici, essa aumenta considerevolmente il suo potere di nuocere.
Hanno preso la via più facile: deificare Cristo invece di comprenderlo.