Non bisogna conoscersi per volersi bene.
In fondo, l'unica ragione perché si pensa sempre al proprio io, è che col nostro io dobbiamo stare più continuamente che con chiunque altro.
Si resiste a star soli finché qualcuno soffre di non averci con sé, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile.
La poesia viene alla luce tentandola e non prospettandola.
Pensa male, non ti sbaglierai.
Troppo sovente, mi pare, l'immagine di Walt Whitman che i commentatori hanno dinanzi agli occhi è quella del vecchio barbuto e secolare, intento a contemplare la farfalla o a comprendere nelle occhiaie mansuete la serenità finale di ogni gioia e miseria dell'universo.
Pochissimi sono coloro che hanno veramente voluto, anche un attimo solo della loro vita, o veramente amato.
Amate, amate, tutto il resto è nulla.
Stiamo effettivamente distruggendo noi stessi per mezzo di una violenza mascherata da amore.
Farsi amare per pietà, quando l'amore nasce solo dall'ammirazione, è un'idea molto degna di pietà.
È la vita. A volte credi che due occhi ti guardino e invece non ti vedono neanche. A volte credi d'aver trovato qualcuno che cercavi e invece non hai trovato nessuno. Succede. E se non succede, è un miracolo. Ma i miracoli non durano mai.
L'amore è una guerra in cui bisogna essere armati.
Anche l'incontro di un attimo può essere amore.
L'inizio è dolce, assurdo, felice. L'intreccio pieno di buona volontà, forte e carico di tensioni. La fine, una lacerazione.
Chiunque abbia mai amato porta una cicatrice.
Siamo angeli con un'ala sola, solo restando abbracciati possiamo volare.