L'umana sapienza consiste nel tollerare.
La parola è un bel dono; ma non rende la ricchezza del nostro interno; è un riflesso smorto e tiepidissimo del sentimento, e sta alla sensazione come un sole dipinto al sole della natura.
Il cuore e la sventura produssero la religione naturale, la religione della speranza e dell'avvenire e la manterranno finché vi saranno deboli ed infelici.
Il bene e il male sono i due sproni del mondo, e lo tengono in carreggiata. Se pungesse soltanto il male, il mondo perderebbe l'equilibrio e cadrebbe tutto da una parte. E così viceversa del bene.
La politica è il governo dell'opinione.
La vita, a voler che sia bella, a voler che sia gaia, a voler che sia vita, dev'essere un arcobaleno, una tavolozza con tutti i colori, un sabato dove ballano tutte le streghe. Il sollazzo e la noia, il pianto e il riso, la ragione e il delirio, tutti devono avere un biglietto per questo festino.
L'inizio della saggezza è la definizione dei termini.
Generalmente nell'umana natura c'è più stupidità che saggezza.
La saggezza la metto al di sotto dell'onestà, santità, virtù, e ancora al disotto dell'abilità negli affari.
La lotta per la saggezza è il secondo paradiso al mondo.
Le conseguenze logiche sono gli spauracchi degli sciocchi e i fari degli uomini saggi.
È impossibile amare ed essere saggi.
Troppo spesso la saggezza è la prudenza più stagnante.
La saggezza è come l'orizzonte: più ci si avvicina ad esso, e più retrocede.
È caratteristico della saggezza non fare cose disperate.
Siamo più saggi di quanto non sappiamo.