Internet sta diventando la piazza del villaggio globale del domani.
Il computer sarà più di un oggetto da portare con noi o di uno strumento da acquistare: sarà il nostro passaporto per una nuova vita mediatica.
Microsoft ha avuto vari concorrenti in passato. È un bene che ci siano musei per documentarlo.
L'autostrada informatica trasformerà la nostra cultura tanto drasticamente quanto l'invenzione della stampa di Gutenberg ha trasformato quella del Medio Evo.
A diciannove anni avevo già una mia visione del futuro: su quella visione ho costruito la mia carriera e, alla luce di quanto è poi accaduto, ho avuto ragione.
Lo spam sarà un ricordo del passato entro 2 anni.
Ho evitato Internet ma solo fino a quando l'avvento del web non l'ha trasformata in una tale magnifica opportunità di perdere tempo da non poterle più resistere.
Internet ti bombarda gli occhi con migliaia di luci colorate.
Questo è il bello dell'anarchia di Internet. Chiunque ha diritto di manifestare la propria irrilevanza.
I social network sono, come internet, sono una grande risorsa e una grande rivoluzione. Sia nel costume, nella cultura che nell'informazione. Come tutte le cose hanno dei lati positivi e negativi. Credo che in questo caso i lati positivi superino di gran lunga quelli negativi.
Se Al Gore ha inventato Internet, io ho inventato il correttore ortogrammico.
Quando sono stato eletto, solo i fisici nucleari avevano sentito parlare del World Wide Web. Ora persino il mio gatto ha la sua home page.
Ciascuno sempre connesso con il suo tutor virtuale e sconnesso dagli altri.
Premi INVIO e lascia che Google, il Grande Fratello del ventunesimo secolo, si occupi del resto.
Quando condividete si forma una community.
Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull'argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia.