Vivere è la lotta, il rischio, la tenacia.
Dopo la Roma dei Cesari, dopo quella dei Papi, c'è oggi una Roma, quella fascista, la quale con la simultaneità dell'antico e del moderno, si impone all'ammirazione del mondo.
Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi.
La guerra sta all'uomo, come la maternità alla donna.
Il fascismo non è un partito, è un movimento.
Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della patria, integra e pura, come i legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano.
Il gioco è un corpo a corpo con il destino.
Certe persone vivono in lotta con altre, con se stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.
Non ho paura di morire come un uomo che lotta, ma non vorrei essere ucciso come un cane disarmato.
Quando il popolo lotta per la libertà e vince è raro che ottenga qualcosa, se non nuovi padroni.
Ci sono momenti in cui dentro di me lottano due personalità, Johnny è quella buona, Cash quella che combina guai.
Si deve evitare la battaglia invece che vincerla. Ci sono vittorie che impoveriscono lo sconfitto, ma non arricchiscono il vincitore.
Le opinioni non possono sopravvivere se uno non ha occasione di combattere per esse.
La battaglia per la libertà non è mai persa, perché non è mai vinta.
La lotta dell'uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l'oblio.
La politica deve essere conquista, deve essere senza rete. Bisogna sudare e combattere, essere pronti a rimettersi in gioco. Come diceva Clint Eastwood: "Se vuoi una garanzia, allora comprati un tostapane".