Non è filosofo chi pensa la propria filosofia e non la vive.
Nessuno più codardo di colui che per sottrarsi ai dolori onde suol essere accompagnata la vita né suoi gradi più alti, vorrebbe potere scendere a quei più bassi gradi della vita che, appunto perché più bassi, sono esenti da quei dolori.
Gli uomini, non appena hanno atterrato un idolo, corrono a rizzarne un altro.
C'è una bruttezza del volto non da altro prodotta che dalla ignobiltà dell'animo.
Due attitudini si richiedono in uomo d'ingegno: saper fare qualche cosa, e sapere starsene senza far nulla.
Infinito è il numero di coloro che, o bene o male, vedono; scarsissimo il numero di coloro che osservano.
La maggior parte degli uomini sono filosofi in quanto operano praticamente e nel loro pratico operare è contenuta implicitamente una concezione del mondo, una filosofia.
La filosofia insegna ad agire, non a parlare, ed esige che si viva secondo le sue leggi, perché la vita non sia in contrasto con le parole, né con sé stessa, e tutte le nostre azioni si uniformino a un unico principio.
Anche se il risultato della filosofia è semplice, non può esserlo il metodo per arrivarci. La complessità della filosofia non è quella della sua materia, ma del nostro intelletto annodato.
Tutta la filosofia è «critica del linguaggio».
Tutto ciò che la filosofia può fare è distruggere idoli. E questo significa non crearne di nuovi.
Conoscere la storia della filosofia significa sapere che i più grandi pensatori della Storia, i profeti delle tribù e delle nazioni, sono stati ottimisti. La crescita della filosofia è la storia della vita spirituale dell'uomo.
Si riconosce un filosofo dal rifuggire tre cose abbaglianti e chiassose: la gloria, i principi e le donne: e con ciò non è detto che non siano queste a venire da lui.
Se leggiamo ancora le opere della filosofia antica e moderna non è per il contenuto di verità ma per l'emozione estetica che le loro teorie dischiudono ai nostri interrogativi sull'esistenza: tutta la storia filosofica è storia fantastica, tutti i sistemi sono romanzi.
La filosofia è morta, non avendo tenuto il passo degli sviluppi più recenti della scienza, e in particolare della fisica. Così sono stati gli scienziati a raccogliere la fiaccola nella nostra ricerca della conoscenza.
I filosofi hanno solo interpretato il mondo in vari modi; ma il punto ora è di cambiarlo.