Meglio esser povero ch'essere ridotti in ischiavitù dai quattrini.
Un libro che per sé non valga nulla, ma sia difficile da trovare, diventa pei bibliofili di professione un libro prezioso.
Che cosa è l'uomo che invidia l'altro uomo, se non una miseria che invidia un'altra miseria?
Il modo più sicuro di rendere piacevole la vita a noi medesimi si è di renderla piacevole agli altri.
Non merita nome di generosità quella che non è altro che una delle tante forme della ostentazione e del fasto.
L'esperienza ammonisce che bisogna qualche volta chiudere un occhio, ma che non bisogna mai chiuderli tutt'e due.
Il confronto tra la "friabilità" del denaro e la solidità della "Parola di Dio", in questo contesto di conclamata emergenza del "sistema finanziario" occidentale (e quindi mondiale), appare con la folgorazione di un'evidenza semplicemente plateale.
Il denaro è una maledizione quando non se ne ha abbastanza.
La borsa pesante fa il cuore leggero.
Quando si è stati poveri per molto tempo si ha un certo rispetto per i soldi. Non si ha la minima voglia di ritrovarsi in bolletta.
Il denaro è come l'acqua di Lourdes: sarà piena di microbi, però si dice che faccia miracoli.
I soldi non possono acquistare la classe.
Il denaro è l'espressione della volontà non mai appagata e che si rinnovella.
Al giorno che promise si conosce il buon pagatore.
I soldi modellano la vita a propria immagine e quantità.
Tutto ciò che chiedo è di avere la possibilità di provare che il denaro non può farmi felice.