La civiltà è una terribile pianta che non vegeta e non fiorisce se non è innaffiata di lacrime e di sangue.— Arturo Graf
La civiltà è una terribile pianta che non vegeta e non fiorisce se non è innaffiata di lacrime e di sangue.
Non amar tanto la pace che tu divenga inetto alla guerra.
Non merita nome di generosità quella che non è altro che una delle tante forme della ostentazione e del fasto.
I nemici più pericolosi sono quelli da cui l'uomo non pensa a difendersi.
Il rigore è spesso necessario; la crudeltà è sempre superflua.
Essere modesto è spesso più facile a chi abbia fatto qualcosa che a chi non abbia fatto mai nulla.
Scopo della civiltà, non è il progresso della scienza e delle macchine, ma dell'uomo.
Il prezzo del progresso della civiltà si paga con la riduzione della felicità.
Con il progredire della civiltà l'uomo si fa sempre più debole.
La civiltà è un progresso da una omogeneità indefinita e incoerente verso una eterogeneità definita e coerente.
Si potrà parlare di civiltà solo quando si considererà cannibalismo non solo mangiare i nostri simili, ma carne in generale.
Nell'uomo civile moderno convivono un bimbo, un selvaggio e una bestia.
Esser civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca miele.
Una civiltà tecnocratica priva dell'apporto sapienziale della religione non sarà mai in grado di produrre e sostenere quell'etica basata sul principio-responsabilità in grado di unire gli uomini tra loro, di cui il nostro tempo ha urgente bisogno.
Per prima cosa fu necessario civilizzare l'uomo in rapporto all'uomo. Ora è necessario civilizzare l'uomo in rapporto alla natura e agli animali.
Ogni civiltà è diventata di quando in quando una crosta sottile su un vulcano di rivoluzione.