Quando viene dichiarata una guerra, la prima vittima è la verità.
La rabbia è non solo inevitabile, è necessaria. La sua assenza indica indifferenza, la più disastrosa delle mancanze umane.
La nozione che il disarmo possa porre termine alla guerra è contraddetta da ciò che si può osservare in una qualsiasi baruffa fra cani.
La guerra può esistere solo nel mondo della tragedia: fin dall'inizio della storia l'uomo non ha conosciuto che il mondo tragico e non è capace di uscirne. L'età della tragedia può aver fine solo con una rivolta della frivolezza.
Gli anni a venire non conosceranno mai l'inferno ribollente e l'oscuro ambiente infernale, gli innumerevoli drammi minori e i retroscena della guerra di secessione ed è meglio che sia così.
La guerra vera non comparirà mai nei libri.
L'umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all'umanità.
La guerra genera la guerra e la vittoria la sconfitta.
Come tutte le cose buone, anche la guerra, da principio è difficile. Ma poi, quando ha attaccato, tien duro. Allora la gente ha paura della pace, come chi gioca a dadi ha paura di smettere perché viene il momento di fare i conti, di vedere quanto s'è perduto.
Non esisterà mai una guerra né piacevole, né veloce.
Occhio per occhio... e il mondo diventa cieco.
Solo i morti hanno visto la fine della guerra.