Quanta bontà tra le atrocità della guerra!
La bontà è un cammino estremamente severo e, nella sua severità, conosce l'urgenza della discrezione. E della forza. Perché la bontà, come l'amore, richiede forza, la grande e immensa forza dello Spirito.
Le persone sono fondamentalmente buone. La chiave è trovare la bontà che hanno nel profondo, girarla e sfruttarla a proprio vantaggio.
Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che di intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e bontà.
Il mio apostolato deve essere quello della bontà.
Anche il più grande criminale ha il cinque per cento di bontà.
Nulla è più raro della genuina bontà.
Io sono un uomo comune che ha lavorato duramente per sviluppare il talento che gli è stata donato. Ho creduto in me, e io credo nella bontà altrui.
Non c'è odore più cattivo di quello emanato dalla bontà corrotta: è l'umana e divina carogna che lo produce. Se sapessi con sicurezza che un uomo sta venendo da me per farmi del bene, correrei a mettermi in salvo.
Passa la bellezza, come profumo all'aria, e il suo ricordo sarà un rimpianto. Dura invece la bontà, come l'incenso nel chiuso tabernacolo, la carità fatta non invecchia mai, ed è sempre sorella alla carità da farsi.
La bontà nella donna è debolezza, nell'uomo carattere; però più frequente in quella che in questo.