Tutta la scrittura è cochonnerie.
Se nessuno crede più in Dio, tutti credono sempre più nell'uomo.
La psichiatria non è più che un consesso di gorilla loro stessi ossessionati e perseguitati, e che hanno, come palliativo agli stati più spaventosi dell'angoscia e del soffocamento umani, soltanto una terminologia ridicola, degno prodotto dei loro cervelli tarati.
Ci sono degli idoli di abbrutimento che servono al gergo di propaganda. La propaganda è la prostituzione dell'azione e per me e per la gioventù, gli intellettuali che fanno letteratura di propaganda sono cadaveri perduti per la forza della loro propria azione.
In ogni poesia vi è una contraddizione essenziale. La poesia è molteplicità triturata e che restituisce fiamme.
Per parte mia, non faccio che rivolgergli complimenti di questo genere, e faccio tutto quanto è in mio potere per mantenere occupata la sua fantasia quanto la mia.
La scrittura esige virtù scoraggianti, sforzi, pazienza; è un'attività solitaria in cui il pubblico esiste solo come speranza.
Per la scrittura io ho fatto tutto, mi sono ridotto persino a vivere.
La scrittura è l'ignoto. Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere e in piena lucidità.
Scrivere è abusare della sensazione, renderla male; è il contrario dell'Acqua che si depura scorrendo.
La scrittura è un tentativo disperato di preservare la memoria.
Bisogna prendere speciali precauzioni contro la malattia dello scrivere, perché è un male pericoloso e contagioso.
La scrittura e le cose non si somigliano. Tra esse, Don Chisciotte vaga all'avventura.
L'arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s'accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.
Vivere: è pugnare con gli spiriti mali del cuore e del pensiero. Scrivere: è tenere severo giudizio contro sé stessi.