La morale è la cognizione de' nostri veri e solidi interessi.
Ogni moralità trae la sua origine dalla religione, perché la religione è soltanto la formula della moralità.
Conoscere è un atto. La scienza appartiene dunque all'ambito della morale. Agire è seguire un pensiero. La morale appartiene dunque al campo della scienza.
La morale è la debolezza del cervello.
La Rivoluzione sociale sarà morale, oppure non ci sarà.
Le donne rappresentano il trionfo della materia sullo spirito; gli uomini rappresentano il trionfo dell'intelletto sulla morale.
La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità.
Il più grande moralista dei tempi moderni è stato senza dubbio Jean Jacques Rousseau, il conoscitore profondo del cuore umano, che attingeva la sua saggezza non nei libri ma nella vita, e che destinava la sua dottrina non alla cattedra, ma all'umanità.
- Zio Cardellino, che cosa è la morale? - È una cosa molto bella che però, certe volte, può far diventare molto cattivi.
La morale è sempre la stessa, non si modifica a seconda del suo essere applicata alla sfera pubblica o alla sfera privata. Ma la morale tiene sempre conto dell'oggetto, della realtà a cui si applica.
L'indignazione morale è in molti casi al 2 per cento morale, al 48 per cento indignazione, e al 50 per cento invidia.