Per alcuni pensieri è meglio non ammetterli, bensì allontanarli subito.
Anche se ti fa paura, non ignorare l'abisso del tuo dolore.
La rabbia che si manifesta ci mostra che non eravamo in sintonia con la nostra sensibilità più profonda. Quindi non dobbiamo reprimere la rabbia, bensì parlare con essa.
L'odio come impulso non è cattivo, vuole costringerci a liberarci dell'altro e a crearci uno spazio nostro, nel quale possiamo vivere.
Il mite non giudica il peccatore, ma lo consola e lo rinfranca. Poiché conosce le sofferenze e i problemi del discepolo, li prende su di sé e soffre con lui.
Chi pensa con la testa altrui difficilmente rischia di essere messo in minoranza.
Se un pensiero non è espresso in parole non può essere del tutto chiaro.
Si può pensare a fondo soltanto ciò che si sa, perciò bisogna imparare qualcosa, ma si sa, altresì, soltanto ciò che si è pensato a fondo.
Non si pensa nello stesso modo su una stessa cosa la mattina e la sera. Ma dov'è il vero, nel pensiero della notte o nello spirito del mezzogiorno? Due risposte, due razze di uomini.
Per "pensiero" io intendo tutto l'insieme - pensato, sentito, il corpo, l'intera società coi suoi pensieri condivisi - è tutto un unico processo.
Mai nulla fa chi troppo pensa.
Noi siamo come i nostri pensieri ci hanno fatto; perciò state attenti a cosa pensate.
Chi vuole pensare deve rinunciare a darsi da fare.
Il pensiero ingrandisce il nostro piccolo essere che è come un granello di sabbia di fronte all'eternità.
Nulla è vero o falso, ma è il pensarlo che lo rende tale.