Non puoi volere una zebra e non accettare le sue strisce.
Le persone più interessanti sono sempre il frutto di situazioni complicate.
Quando due avversari si scontrano, vince quello che lotta con riluttanza.
Non è incredibile come quando ti innamori di una donna ti sembra che lei viva d'aria, senza peso e senza fatica, senza nemmeno bisogno di mangiare, alimentata solo dalle sue qualità sorprendenti?
Uno il senso dovrebbe darlo o toglierlo dentro di sé invece di aspettarsi che qualcosa gli succeda per osmosi da un'immersione in una situazione estrema.
Comprare un appartamento è anche un po' comprare la tristezza di chi ci abitava.
Niente è più difficile che accettare sé stessi.
Se ti fai dar ragione da un altro, devi anche accettare che ti possa dar torto; se la giustificazione e la lode devono venirti da lui, aspetta anche la sua accusa e la sua punizione.
Se qualcuno giunge al punto di accettare acriticamente tutte le assurdità che le dottrine religiose gli trasmettono, e perfino di ignorarne le contraddizioni vicendevoli, la sua debolezza intellettuale non deve stupirci oltremodo.
Accettare se stessi è saggezza; accettare gli altri può anche essere menefreghismo.
Più duro ad accettare del riconoscimento della propria mediocrità è solo quello della propria bassezza d'animo: il primo ci suggerisce una certa pietà, l'altro ci forza al disprezzo di noi stessi.
Imparare ad accettare il dolore e la morte come necessità del tutto naturali, senza consolatorie illusioni, significherebbe imparare ad accettare la vita.