Il filosofo è l'artista del pensiero.
La voce della coscienza è come uno di quei congegni d'allarme che scattano per ogni nonnulla e nessuno gli dà più retta.
Imitare è più faticoso che creare.
L'ammirazione è un sentimento che cela inconsapevolmente un sottile rammarico per il mancato possesso, se si tratta d'un oggetto, o un'impercettibile invidia nel caso d'una persona.
La realtà va inventata.
Il dilettante diletta solo se stesso.
Ciascuno ha la filosofia delle proprie attitudini.
La filosofia aiuta a vivere insegnando a morire.
Una delle domande filosofiche ricorrenti è: "un albero che cade nella foresta fa rumore anche se non c'è nessuno in ascolto?" Il che la dice lunga sulla natura dei filosofi, perché nella foresta c'è sempre qualcuno.
Quella che è stata la funzione della filosofia fino ad oggi è stata ereditata dalle scienze. La filosofia si dissolve in singole scienze: la psicologia, la logica, la politologia.
È peggiore un cattivo filosofo che un idiota. Questi non ragionando lascia sussistere gli errori che ci sono; quegli mal ragionando ne accresce il novero.
I filosofi tedeschi sono i più frivoli di tutti: raccontano la verità alla stregua di un amante, ma raramente propongono di sposarla.
Prima vivere, poi filosofare.
I filosofi hanno il torto di non pensare alle bestie e davanti agli occhi di una bestia crolla come un castello di carte qualunque sistema filosofico.
La scienza è quel che sappiamo e la filosofia è quel che non sappiamo. È una definizione semplice e per questa ragione le domande si trasferiscono dalla filosofia alla scienza, man mano che il sapere progredisce.
I filosofi si sono limitati a interpretare in modi diversi il mondo; si tratta ora di trasformarlo.