La realtà va inventata.— Alessandro Morandotti
La realtà va inventata.
Vivere del proprio lavoro, una necessità; vivere del lavoro altrui, un'aspirazione.
La perfezione sarebbe raggiunta da chi riuscisse a soffrire il dolore altrui come proprio.
Il terrore della morte è dovuto all'incertezza di ciò che ci attende. La risposta è semplice e tranquillante: esattamente la medesima situazione di prima che fossimo.
Chi non crede nelle coincidenze le perde.
La differenza tra uno stolto e uno intelligente è questa: lo stolto ripete sempre lo stesso errore, mentre l'intelligente commette ogni volta un errore diverso.
La verità in filosofia significa che un concetto e la realtà concreta corrispondono.
Il più insignificante presente ha, rispetto al più insignificante passato, il vantaggio della realtà.
Nel mondo reale i giovani scoprono che molti aspetti della vita sono incerti, misteriosi e persino inconoscibili.
La realtà è quella cosa che, anche se smetti di crederci, non svanisce.
Si può osservare che nelle discussioni politiche, religiose o d'altra natura la gente non vuole affatto conoscere la realtà delle cose, ma solo essere confermata nei suoi pregiudizi: è di una fede, non della verità, che ha bisogno.
Guardala in faccia la realtà... è "meno dura"!
Il cinema è bello se riesce a leggere la realtà.
Il tempo è la forma ineliminabile delle realtà individuali.
La realtà è il cinque per cento della vita. L'uomo deve sognare per salvarsi.
L'arte vuol sempre irrealtà visibili.