Impara a respirare con le branchie Google!
La saggezza è un rito inutile e la tristezza un sentimento inesatto.
Lasciami andare a vedere il Sogno, la Velocità, il Miracolo, non fermarmi con uno sguardo triste, questa notte lasciami vivere laggiù, sull'orlo del mondo, solo questa notte, poi tornerò. Così si chiuderà il cerchio delle cose non accadute.
È uno specchio, questo mare. Qui, nel suo ventre, ho visto me stesso.
Non è un'ipotesi che aiuta a capire i barbari ma soltanto a capire la loro tecnica d'invasione: come si muovono, non chi sono e perché sono così (che è, questa sì, la domanda affascinante).
Ogni quadro è in definitiva una promessa non mantenuta, e ogni museo una intollerabile via crucis di promesse non mantenute. E davanti a un quadro è uno dei posti migliori in cui esperire il sentimento dell'impotenza.
Ciascuno sempre connesso con il suo tutor virtuale e sconnesso dagli altri.
Tutto è così tecnologico e tutti siamo connessi.
Questo è il bello dell'anarchia di Internet. Chiunque ha diritto di manifestare la propria irrilevanza.
Per noi ricchi la globalizzazione è qualcosa di buono per via di internet, il cellulare, il computer. Peccato che ciò non riguardi circa il 75% della popolazione mondiale.
Un'e-mail non può contenere l'alone di una lacrima.
Io ho conosciuto parecchia gente rovinata da Internet e non ancora una sola persona da una rete per farfalle.
Internet è come un immenso magazzino (di informazioni), ma non può costituire di per sé la memoria.
Twitter è il matrimonio tra il narcisismo alla massima velocità e il voyerismo alla massima velocità che alla fine si sono scontrati in 140 parole.
Google non è sinonimo di ricerca.
Se qualcosa è buono o cattivo, comunque lo sapranno tutti. Sul web non si può bluffare, prima o poi se si nasconde qualcosa, verrà fuori.