Non c'è niente di serio in questo basso mondo che il ridere.
Perché voler essere qualcosa quando si può essere qualcuno?
Se l'individuo non può sapere niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più?
Il dovere è sentire ciò che è grande, privilegiare ciò che è bello e non inchinarsi a tutte le convenzioni della società con le ignominie che ci impone.
Passa così una giornata di viaggio, e non c'è bisogno d'altro per riempirla da cima a fondo: un fiume, dei cespugli, una bella testa infantile, delle tombe.
Gli eroi non hanno buon odore.
La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso.
Adoro le persone che mi fanno ridere. Penso che ridere sia la cosa che mi piace di più. È la cura per moltissimi mali.
Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire.
Il riso, questa compulsione fisica a tutti nota, è prodotta dallo spettacolo inaspettato della nostra superiorità sugli altri.
Chi non sa ridere non è una persona seria.
Chi ride è malvagio solo per chi crede in ciò di cui si ride.
Nessuno che una volta abbia riso veramente di cuore può essere irrimediabilmente cattivo.
Se dobbiamo credere ai nostri logici, l'uomo si distingue da tutte le altre creature per la facoltà di ridere.
Penso che far ridere non sia la prima scelta di chiunque.
Ridere non è un brutto modo per iniziare un'amicizia, ed è senz'altro il migliore per terminarla.