Le grandi esperienze della vita sono quelle che non vorremmo fare mai.— Alberto Moravia
Le grandi esperienze della vita sono quelle che non vorremmo fare mai.
Si vede che lo sport rende gli uomini cattivi, facendoli parteggiare per il più forte e odiare il più debole.
Roma ha l'osteria, luogo popolaresco, un po' buio, bonario, con tavole di marmo, boccali di vino, belle insegne rossastre con le scritte: «Vino dei Castelli a tanto il litro».
Quando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede.
La storia dell'umanità non è che un lungo sbadiglio di noia.
Per una donna i corteggiatori sono come le collane e i braccialetti: ornamenti di cui, se può, preferisce non disfarsi.
Non si finisce mai d'imparare. Il campo della nostra esperienza è tutta una serie di lezioni, di cui l'ultima è la più importante.
Quanto a esperienza, è quel che ci rimane dopo che s'è perso tutto il resto.
L'esperienza è il riconoscimento tardivo dei propri errori.
Le esperienze che contano sono spesso quelle che non avremmo mai voluto fare, non quelle che decidiamo noi di fare.
L'esperienza ammonisce che bisogna qualche volta chiudere un occhio, ma che non bisogna mai chiuderli tutt'e due.
L'esperienza è il nome che diamo ai nostri errori.
Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all'esperienza quanto alla loro capacità di fare esperienza.
Accumulata sufficiente esperienza per vivere, si muore.
Non conta l'esperienza per un artista, conta l'esperienza interiore.
Rammaricarsi delle esperienze fatte, vuol dire arrestare il proprio sviluppo; negarle equivale a mettere una menzogna sulle labbra della nostra vita. Sarebbe come rinnegare l'anima.