Le grandi esperienze della vita sono quelle che non vorremmo fare mai.
Al mondo non c'è coraggio e non c'è paura, ci sono solo coscienza e incoscienza. La coscienza è paura, l'incoscienza è coraggio.
Le cose nella vita muoiono da sé, come sono nate, per noia, per indifferenza o anche per abitudine.
Nonostante una lunga vita piena di difficoltà di tutti i generi, alla fine mi considero un privilegiato per il fatto di essere un artista.
La mia noia potrebbe essere definita una malattia degli oggetti, consistente in un avvizzimento o perdita di vitalità quasi repentina; come a vedere in pochi secondi, per trasformazioni successive e rapidissime, un fiore passare dal boccio all'appassimento e alla polvere.
Viaggiare non è veramente piacevole, si va incontro all'ignoto e l'ignoto è qualche volta sgradevole e sempre traumatico; però fa bene.
Forse l'esperienza giova a questo o a quell'uomo. All'umanità non giova niente.
Dicesi esperienza una catena di errori.
Esperienza: un regalo utile che non serve a niente.
Non si impara con l'esperienza, perché la sostanza delle cose cambia continuamente.
L'esperienza artistica è così incredibilmente prossima a quella sessuale, alle sue pene e ai suoi piaceri, che i due fenomeni non sono in realtà che forme diverse di una identica brama e beatitudine.
L'esperienza è il riconoscimento tardivo dei propri errori.
L'esperienza è un regalo utile che non serve a niente.
Il giorno seguente è lo scolare del precedente.
L'esperienza ammonisce che bisogna qualche volta chiudere un occhio, ma che non bisogna mai chiuderli tutt'e due.
L'esperienza che hai fatto con i cattivi è ancora niente rispetto all'esperienza cui potresti andare incontro con i buoni.