L'opera d'arte nasce dalla rinuncia dell'intelligenza a ragionare il concreto.
Aver la forza di scegliere ciò che si preferisce e di attenervisi. Se no è meglio morire.
Se la paura della morte è, in effetti, un'evidenza, altrettanto evidente è che questa paura, per quanto grande sia, non è mai stata in grado di contrastare le passioni umane.
Bisogna amarsi molto per suicidarsi.
Solitudine, lusso dei ricchi.
La verità come la luce accieca. La menzogna, invece, è un bel crepuscolo, che mette in valore tutti gli oggetti.
Dovunque appare l'arte, scompare la vita.
Lo scopo dell'arte non è la semplice verità ma la complicata bellezza. L'arte è in fondo una forma di esagerazione delle cose, e la selezione di queste medesime cose, che ne è l'anima, non è altro che una forma intensificata dell'enfasi.
L'arte è o plagio o rivoluzione.
Il bello è la prova sperimentale che l'incarnazione è possibile. Per questo ogni arte di prim'ordine è, per sua essenza, religiosa.
Questa è proprio l'arte che preferisco, quella che penso servirà domani: un'arte chiara, netta, senza retorica, che non dica bugie, che non sia adulatrice.
L'arte ci libera illusoriamente dalla sordidezza di essere. Mentre sentiamo i mali e le ingiurie di Amleto, principe di Danimarca, non sentiamo i nostri vili perché sono nostri e vili perché sono vili.
V'è una sola cosa al mondo eternamente bella, giovane e feconda: l'arte divina.
L'arte è la creazione di una magia suggestiva che accoglie insieme l'oggetto e il soggetto.
L'arte è la scienza resa chiara.
Se c'è sulla terra e fra tutti i nulla qualcosa da adorare, se esiste qualcosa di santo, di puro, di sublime, qualcosa che assecondi questo smisurato desiderio dell'infinito e del vago che chiamano anima, questa è l'arte.