I politici fanno politica come le cortigiane fanno l'amore: per mestiere.
Se il disprezzo può dare qualche sollievo, non consola mai.
Quando non si hanno più bisogni, i desideri ne prendono il posto.
Conoscendo le donne, si compiangono gli uomini; ma studiando gli uomini, si scusano le donne.
Che grande uomo politico sarebbe stato Giuda!
Quando i begli occhi di una donna sono velati dalle lacrime, è l'uomo che non vede più chiaro.
La politica italiana si genuflette la domenica davanti alle icone della cultura, ma si guarda bene dall'impegnare se stessa e le risorse per qualcosa che, ai suoi occhi, elettoralmente non significa granché perché non influenza i grandi numeri come facevano il sindacato e i partiti organizzati.
Nel connubio tra finanza e politica, appare essersi definitivamente consumato il divorzio tra democrazia e popolo.
Quasi sempre in politica il risultato è contrario alle previsioni.
La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico.
La correttezza politica è tirannia educata.
A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?
Berlusconi ha messo la Carfagna alle Pari Opportunità perché se lei è riuscita ad arrivare lì ci possono veramente arrivare tutti.
La politica è troppo spesso l'arte di tradire gl'interessi reali e legittimi e di crearne d'immaginari ed ingiusti.
Nessuna forza politica, nessun potere imposto con una bandiera vale tanto quanto la libertà naturale di una singola persona.
Io non so se i politici fanno così perché non vogliono cambiare, o non possono cambiare, o non sanno cambiare. Ma mi paiono tre motivi sufficienti per mandarli tutti a casa.