La politica italiana è un circo, senza neanche domatori, solo pagliacci.
Oggi non ci sono soltanto i contratti di lavoro a termine, anche molte amicizie sono divenute tali.
Le cose che di sicuro hanno il prezzo più alto da pagare, sono le proprie scelte.
Le cose belle della vita ci rendono più vulnerabili, poiché attutiscono le nostre difese naturali.
La mia libertà non esiste: esiste solo il mio abbattere le barriere, oggi e domani.
In fondo la politica non è altro che un certo modo di agitare il popolo prima dell'uso.
Il livello di allarme si raggiunge quando lo scadimento etico della politica non è neppure più percepito come dannoso.
La televisione deve dare le notizie; il mestiere del giornalista è raccontare a chi torna a casa quello è accaduto di importante in questo Paese su cronaca, politica o economia. Spesso privilegiamo la cronaca sulla politica, ma non la rifuggiamo.
Stavo pensando di fare una proposta ai miei amici Repubblicani... se loro smettono di dire bugie sui Democratici noi smetteremo di dire la verità su di loro.
Nulla è ammirevole in politica quanto una memoria scarsa.
Politica è dire sempre «noi» e mai «io».
Quelli a destra dicono che le sinistre porteranno miseria e morte. Quelli a sinistra dicono che la destra porterà la dittatura. Pensa se avessero ragione tutti e due.
I nostri deputati leggono poco, si sente dal loro silenzio.
La politica deve essere conquista, deve essere senza rete. Bisogna sudare e combattere, essere pronti a rimettersi in gioco. Come diceva Clint Eastwood: "Se vuoi una garanzia, allora comprati un tostapane".
La risata è uno strumento politico.