La miseria giudica il mondo e rovina ogni possibilità di pace.
Se "amarlo come me stesso" non significa servirlo prima di me, se egli è meno felice di me, che cosa potrà mai significare?
Servire prima i più sofferenti: questo solo può fare ogni nazione pacifica e che vuole svilupparsi in pace.
Servire e far servire per primi i più sofferenti, è la sorgente della vera Pace.
Nella morte vi sono molti più incontri che separazioni.
Servire prima di noi quelli che soffrono più di noi.
Un miliardario spesso non è che un pover'uomo con tanti soldi.
Mia madre dice che il Terzo Mondo non tiene neanche la casa sgarrupata, e perciò non ci dobbiamo lagniare: il Terzo Mondo è molto più terzo di noi!
La miseria è una falce: miete in ogni nostra propensione ad avvicinarci all'altro e ci lascia vuoti, spogli di sentimenti, per darci la forza di tollerare tutto l'orrore presente.
La miseria avvilisce, la clausura deprava.
La sensazione che provocano le casupole infime, sudice, infette, barcollanti tra rigagnoli e immondizie, è stranamente liberatrice: non c'è alcun tentativo di velare, di nascondere, di eludere la fondamentale sporcizia dell'esistere, la sua qualità escrementizia e torbida.
L'Italia non è un paese povero, ma un povero paese.
Quando musica e miseria diventan cosa sola.
Un popolo affamato non ascolta ragioni, né gl'importa della giustizia e nessuna preghiera lo può convincere.
La miseria è la principale cagione, la sorgente inesauribile di tutti i mali della società, voragine spalancata che ne inghiotte ogni virtù.
Anche se nell'Irlanda del Nord non ci fossero centomila disoccupati, la miseria delle paghe griderebbe vendetta per gli enormi profitti della classe dominante e capitalistica, che prospera con le ferite, il sudore e le fatiche del popolo.