29 frasi, citazioni, aforismi
Sinceramente non mi manca nulla, ho la gioia nel cuore. Sono un uomo felice.
Ho cercato di dare il massimo nella mia vita e ho sempre cercato di superare i limiti.
L'alpinismo porta con sé dei rischi, ma anche tutta la bellezza che si nasconde nell'avventura dell'affrontare l'impossibile.
Siamo impotenti di fronte alla forza della natura.
Andare in montagna è un'attività fine a se stessa. Non c'è nessun altro motivo, nessuna ragione specifica perché qualcuno debba scalare una montagna, se non la passione individuale, l'orgoglio, l'entusiasmo per la natura.
I momenti dell'infelicità sono momenti chiave della vita, gli unici momenti in cui si impara davvero qualcosa.
Noi uomini impariamo a conoscere la nostra umanità solo quando ci troviamo a contrapporci alla morte. In questo paradosso sono racchiuse le motivazioni più profonde che portano a scalare le montagne o a cercare situazioni estreme.
Non ho la verità in tasca come tanti credono, ho la mia verità.
Cancellare ieri e domani e vivere solo il presente, l'essere in movimento in quell'attimo. Senza la nozione del tempo, come su un altro pianeta.
Hanno successo soltanto coloro che, nella vita, si rivolgono con gioia, entusiasmo e dedizione a ciò che fanno.
La motivazione cresce con l'entusiasmo. Se vivo con entusiasmo quello che sto facendo, se corrisponde alla mia natura, allora sono forte.
Non si può mai dominare la natura, l'alpinista deve assumersi le proprie responsabilità e non dare la colpa alla montagna.
L'istinto di sopravvivenza è il sacro fuoco che ci costringe ad andare avanti.
All'alpinismo è necessaria la difficoltà, l'esposizione, l'essere fuori nella wilderness, in un ambiente selvaggio e desolato, e anche il rischio. Il fascino delle montagne è dato dal fatto che sono belle, grandi, pericolose.
Anche l'aver scalato l'Everest diventa banale e quindi noioso. Una montagna è stimolante solo prima che venga affrontata.
Non c'è eroismo in me. Sono un uomo che ama fare. C'è dell'egoismo, sempre. La vita di un operaio può essere eroica quanto la mia.
Quando guardo le montagne ho i sentimenti delle montagne dentro di me: li sento, come Beethoven che sentiva i suoni nella testa quando era sordo e compose la Nona sinfonia. Le rocce, le pareti e le scalate sono un'opera d'arte.
Ho cercato fin dal principio la libertà dentro di me. L'ho salvaguardata per tutta la vita come un guardiano il faro.
Il limite più grande che ho accettato è quello di essere vivo. Non ho 'deciso' di essere vivo.
Di cosa ho paura? Della vita borghese dalla quale sono sempre scappato fin da piccolo quando abitavo in Val Funes e non c'era neanche un campo da calcio per giocare. Guardavo le montagne e pensavo che arrampicandomi sarei andato via dal campanilismo e dalla ristrettezza mentale della valle.