177 frasi, citazioni, aforismi
Guariamo dalla sofferenza solo provandola appieno.
Ho sempre onorato quelli che difendono la grammatica o la logica. Ci si rende conto, cinquant'anni dopo, che hanno scongiurato grandi pericoli.
I nostri nemici muoiono quando la loro morte non ci reca né vantaggio né piacere.
I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchere ma dell'oscurità e del silenzio.
Ignorare certi libri, certe peculiarità della scienza letteraria, resterà sempre, quand'anche si tratti di un uomo di genio, un segno di rozzezza intellettuale.
Il desiderio, muovendo sempre verso ciò che ci è più contrario, ci costringe ad amare quel che ci farà soffrire.
Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve, nel senso corrente, inventarlo, poiché esiste già in ciascuno di noi, ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore.
L'irresponsabilità aggrava le colpe e persino i crimini, checché se ne dica.
L'universo è vero per tutti noi e dissimile per ciascuno.
La felicità è benefica al corpo, ma è il dolore quello che sviluppa le facoltà dello spirito.
La gente vede tutto attraverso il proprio giornale, né potrebbe fare altrimenti dal momento che non conosce direttamente né gli uomini né i fatti di cui parla.
La lettura ci insegna ad accrescere il valore della vita, valore che non abbiamo saputo apprezzare e della cui grandezza solo grazie al libro ci rendiamo conto.
La lode più alta a Dio è nella negazione dell'ateo che ritiene la creazione tanto perfetta da poter fare a meno di un creatore.
La verità sulle intenzioni di un uomo non si apprende chiedendogliela.
La vita vera, la vita finalmente scoperta e tratta alla luce, la sola vita quindi realmente vissuta, è la letteratura.
Le canzoni, anche quelle brutte, servono a conservare la memoria del passato, più della musica colta, per quanto sia bella.
Le passioni politiche sono come le altre, non durano.
Le stranezze delle persone simpatiche riescono esasperanti, ma non c'è persona simpatica che non sia per qualche verso strana.
Lo snobismo è una malattia grave dell'anima, ma localizzata e che non la gusta tutta.
Malgrado tutto, i letterati rimangono persone di qualità intellettuale, e ignorare certi libri, certe peculiarità della scienza letteraria, resterà sempre, quand'anche si tratti di un uomo di genio, un segno di rozzezza intellettuale.