758 frasi, citazioni, aforismi
Il determinismo è dannoso solo per quella morale che crede al libero arbitrio come presupposto della moralità, crede alla "responsabilità".
Il diavolo ha per Dio le prospettive più ampie, per questo si tiene lontano da lui il diavolo, cioè il più antico amico della conoscenza.
Il diletto è dalla parte di quelli che sanno a metà.
Il dolore non vale da obiezione alla vita.
Il grande stile nasce quando il bello riporta vittoria sull'immane.
Il libro deve desiderare penna, inchiostro e scrivania: ma di solito sono penna, inchiostro e scrivania a desiderare il libro. Perciò oggi i libri valgono così poco.
Il matrimonio è un istituto necessario per i vent'anni e utile, ma non necessario, per i trenta: per la vita posteriore esso diventa spesso dannoso e favorisce l'atrofia intellettuale dell'uomo.
Il migliore scrittore sarà colui che ha vergogna di essere un letterato.
Il nobile sarcasmo di un romano, dinanzi al quale si sta facendo un vergognoso abuso della parola "verità", ha arricchito il Nuovo Testamento dell'unica parola che abbia un valore, la quale è la sua critica, persino il suo annullamento: "che cos'è verità"?
Il nostro destino esercita la sua influenza su di noi anche quando non ne abbiamo appresa la natura: il nostro futuro detta le leggi del nostro oggi.
Il nostro prossimo non è il nostro vicino, ma il vicino del vicino. Così pensa ogni popolo.
Il pauroso non sa che cosa significa esser solo: dietro la sua poltrona c'è sempre un nemico.
Il pericolo di colui che sempre dona è di perdere il pudore; chi sempre distribuisce, la sua mano e il suo cuore si incalliscono a forza di donare.
Il più profondo equivoco della religione: "gli uomini malvagi non hanno religione".
Il poeta conduce solennemente i suoi pensieri sul cocchio del ritmo: di solito perché non sanno andare a piedi.
Il popolo capisce poco ciò che è grande, cioè: la creazione. Ma esso ha comprensione per tutti gli attori e i commedianti delle grandi cause.
Il pubblico scambia facilmente colui che pesca nel torbido con colui che attinge dal profondo.
Il senso del culto religioso è di influenzare e di esorcizzare la natura a vantaggio dell'uomo, cioè di imprimerle delle leggi che essa di per sé non possiede; mentre nel nostro tempo si vogliono conoscere le leggi della natura per adattarsi a esse.
Il successo conferisce spesso a un'azione tutto l'onesto splendore della buona coscienza, un insuccesso getta l'ombra del rimorso anche sull'azione più pregevole.
Il tedesco è pressoché incapace del "presto" nella sua lingua: dunque, come si può logicamente concludere, è altresì incapace di molte delle più squisite e temerarie "nuances" del libero pensiero, del pensiero proprio degli spiriti liberi.