Il diletto è dalla parte di quelli che sanno a metà.
Per vivere soli bisogna essere o un animale o un dio, dice Aristotele. Manca il terzo caso: bisogna essere l'uno e l'altro, un filosofo.
Ciò che propriamente fa rivoltare contro la sofferenza non è la sofferenza in sé, bensì l'assurdità del soffrire.
Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza.
Ancor sempre, contro l'amore è d'aiuto, nella maggioranza dei casi, quell'antico radicale rimedio: esser riamati.
Dio creò la donna e, a dire il vero, da quel momento cessò di esistere la noia; ma cessarono di esistere anche molte altre cose. La donna fu il secondo errore di Dio.
Una delle bizzarrie più divertenti nel mondo, è che gli uomini credono sempre di sapere ciò che è loro necessario sapere. Guardateli parlare di politica, questa scienza così complicata; guardateli parlare di matrimonio e di costumi.
Quel che insegna Google è che c'è oggi una parte enorme di umani per la quale, ogni giorno, il sapere che conta è quello in grado di entrare in sequenza con tutti gli altri saperi.
Tutti gli uomini per natura tendono al sapere.
Nessuno sa abbastanza, ed abbastanza presto.
Lui non sa nulla e pensa di sapere tutto: tutto ciò fa pensare chiaramente ad una carriera politica.
Un pò di sapere è pericoloso: bevi a fondo dalla sorgente pieria, o non gustarne affatto: lì brevi sorsi inebriano il cervello, e il berne molta di nuovo lo rischiara.
Alcuni sono ancora convinti che sapere equivalga a potere.
Sa poco chi dice a sua moglie tutto quello che sa.
Il più certo modo di celare agli altri i confini del proprio sapere, è di non trapassarli.
Se l'individuo non può sapere niente, perché tutti insieme ne saprebbero di più?